Il 2024 è ormai al termine, ma com’è stato quest’anno per il mondo del retail? Quali sono i suoi numeri, quali i trend e cosa si prospetta nel futuro del settore? Lo vediamo in questo articolo dedicato.
Cosa chiedono i consumatori
La nuova ricerca di BVA Doxa presentata all’evento annuale Forum Retail dimostra come i consumatori siano sempre più consapevoli di cosa necessitano dall’esperienza d’acquisto: ben 7 intervistati su 10 si dichiara alla ricerca di tipologie d’acquisto nuove e diverse per il futuro.
La modalità Omnichannel, di cui avevamo già parlato in un altro articolo dedicato, si fa sempre più preponderante ed essenziale: l’88% dei consumatori richiede esperienze fluide e interconnesse nelle diverse fasi del processo di acquisto, pretendendo quanta più continuità possibile tra online e negozio fisico.
Ma non solo. L’indagine ha portato alla luce anche un’altra esigenza, quella della personalizzazione dell’esperienza di acquisto, che non è ancora abbastanza sviluppata secondo il 75% degli utenti. Di fronte ad una strategia di fidelizzazione ben pensata e su misura, il 63% degli italiani è disposto a cedere i propri dati personali in cambio di vantaggi concreti.
Come rendere realtà i sogni di questi consumatori 2.0? Attraverso la digitalizzazione della propria attività.
Il valore del digitale
Vista la crescente propensione degli italiani ad acquistare attraverso canali differenti, il digitale oggi rappresenta un valore aggiunto per la maggior parte delle attività del settore retail.
La stessa analisi di BVA Doxa rivela come, in mercati come per esempio quelli di Fashion e Pet, la presenza di servizi come i pagamenti digitali, la consegna a casa o l’approfondimento online delle specifiche di un prodotto, contribuiscano in maniera significativa ad aumentare la percezione del valore dell’esperienza di acquisto.
Secondo lo studio negli ultimi due anni l’87% delle aziende è riuscita ad utilizzare la tecnologia per aumentare i propri profitti, affidandosi sempre di più alle innovazioni per migliorare le esperienze dei clienti, semplificare le operazioni e aumentare la propria redditività.
Sono però ancora molte le realtà retail che non sfruttano a proprio vantaggio tutte le potenzialità del digitale.
Questo mondo dalle possibilità praticamente infinite può sembrare talmente vasto che molto spesso non si comprende come approcciarlo al meglio e quali tra le molteplici funzionalità possono davvero essere utili alla propria attività. Ma affidandosi a professionisti del settore è possibile modulare un percorso ad hoc per digitalizzarsi e far decollare il tuo business. Chiedici come fissando una consulenza gratuita con noi.
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I dati dell’e-commerce
Tra tutte le esperienze di acquisto 2.0, l’e-commerce continua ad accrescere il proprio peso nell’economia italiana: nel 2024 il suo mercato ha toccato quota 58,8 miliardi di euro, segnando un 6% in più rispetto all’anno precedente.
In testa alla classifica delle vendite online si trova il settore della moda e dei vestiti, con 15,02 miliardi di euro, in crescita del 25,7%. A seguire l’elettronica con 10,71 miliardi (+11,4%), mentre il settore alimentare rallenta leggermente, con una flessione dello 0,7%, chiudendo a 2,92 miliardi.
Lo shopping digitale è ormai un’abitudine consolidata: quasi la metà degli italiani tra i 16 e i 64 anni acquista tramite i canali online almeno una volta a settimana. Secondo i risultati dell’indagine Netcomm NetRetail 2024, gli italiani che acquistano online sono 33.7 milioni (700.000 in più rispetto al 2023).
E-commerce: percentuale di imprese che hanno venduto online tra il 2021 e il 2023. Fonte: NetConsulting cube su dati ISTAT
Le principali motivazioni alla base dell’acquisto online sono:
- convenienza economica per il 36.9%, soprattutto quando si acquistano prodotti di elettronica, di salute e di benessere;
- abitudine ad acquistare attraverso un determinato sito o app per il 27.2%, specie quando per i servizi;
- ampiezza di assortimento per il 26.2%, in particolare per il comparto moda;
Gli utenti apprezzano inoltre la semplicità e la velocità del canale digitale e la possibilità di poter contare su spese di consegna ridotte.
Un approfondimento su centri commerciali e catene
L’annuale ricerca promossa dall’Osservatorio Retail Real Estate e realizzata da Reno Your Retail Partners in esclusiva per Confimprese sull’andamento dei centri commerciali in Italia evidenzia un interessante dinamismo e una capacità di innovazione delle realtà multi-punto, specialmente quando si tratta di negozi food & beverage e di pet & garden.
«Il mercato sta attraversando una fase di profonda trasformazione. – questo il commento di Gian Enrico Buso, managing partner di Reno Your Retail Partners – Le catene retail stanno innovando attraverso strategie multiple: nuove aperture, rilocazioni strategiche e un nuovo mix di mercati e brand, mentre i centri commerciali evolvono da pure destinazioni shopping a veri hub territoriali multifunzionali. La chiave del successo sta nella capacità di anticipare e soddisfare le nuove esigenze dei consumatori».
Nel mese di ottobre 2024 le 71 catene analizzate per un totale di 15.893 punti vendita sono state interessate da aperture, chiusure o relocation sul 27% della rete dal 2021 ad oggi.
I centri commerciali nell’Osservatorio Reno sono 997 con una crescita dello 0,9% CAGR negli ultimi 5 anni (2019-2024).
L’analisi dei flussi commerciali dei visitatori condotta su un campione di 160 centri commerciali con l’ausilio dei dati di geodata intelligence PlaceSense evidenzia una crescita del 4,8% rispetto allo scorso anno per un cumulato del +20,5% rispetto al 2021.
Cosa aspetta il settore retail nel futuro
Si possono delineare sei trend principali nel futuro del settore retail secondo lo studio di KPMG presentato al Forum Retail:
- INTELLIGENZA ARTIFICIALE: il 64% dei CEO globali ha dichiarato che investirà in questa tecnologia indipendentemente dalla condizione economica.
- INTEGRAZIONE OMNICANALE: in virtù del fatto che oltre il 70% dei consumatori già utilizza più canali per gli acquisti.
- MOBILE SHOPPING: secondo le previsioni costituirà nel 2025 il 62% di tutto l’e-commerce
- TECNOLOGIE IMMERSIVE: rappresenteranno il 7% delle interazioni di vendita entro il 2027
- GESTIONE DEI DATI: dalla raccolta all’analisi dei dati di vendita e non solo, utili per la formulazione di una strategia efficace
- SOSTITUZIONE DI SISTEMI OBSOLETI: al fine di garantire il lineare flusso delle attività lavorative, problematiche riscontrate oggi dal 52% delle aziende.
Dal 2025 in avanti quindi sarà fondamentale investire in tecnologia per rimanere competitivi.
Ma non si parla solo di tecnologia: un ruolo ancora preponderante per i consumatori continua a ricoprirlo il fattore umano degli addetti alle vendite con cui si entra in contatto. Nello specifico: per il settore moda l’86% dei rispondenti sceglie il negozio in base alla preparazione e all’empatia del personale, percentuale che sale nel pet al 92%.